Museo Virtuale di un laboratorio di indoratura
Un laboratorio di restauro e doratura di fine 800 fra passato e presente





GLI ATTREZZI  E GLI STRUMENTI DI LAVORO DEL DORATORE IERI E OGGI

Agate: pietre dure di diversa misura per brunire cioè lucidare superfici dorate/argentate “a guazzo”. (foto )

Bilancia a pesi.

Bulini: a diverse teste per mettere in evidenza i particolari precedentemente disegnati a raffetto  sul gesso.

Carta vetrata. Di diversa grammatura.Viene utilizzata ad esempio allo scopo di “grattare”, affinare il gesso applicato al pezzo da restaurare.

Coltelli: per tagliare la foglia della pezzatura giusta per la doratura/argentatura “a guazzo”.(foto).

Cuscino: in pelle di daino, rettangolare. Utilizzato per posare la foglia  per la doratura/argentatura “a guazzo”. Spesso il doratore si procurava il pellame  e si fabbricava da sé lo strumento di lavoro.(foto).

Il “Tegamino”: in metallo smaltato, serviva per  la preparazione della colla.

La “Pignattina”: in terracotta per la preparazione del gesso. Per resistere meglio al fuoco il fondo del coccio veniva soffregato con uno spicchio d’aglio.

Lime: per grattare o pulire il gesso steso.

Macina: Pietra circolare (non più in uso) per stemperare il bolo in coni. 

Morse/morsetti: per bloccare il pezzo da lavorare o fare asciugare.

Ovatta: per tamponare la foglia in modo da farla aderire perfettamente al collante.

Penna d’oca: per riprodurre il disegno delle venature dei marmi. (Tecnica dei marmi finti).

Pennellesse: in pelo di martora e di varie grandezze. Utilizzate per la doratura/argentatura “a guazzo”. Per stendere l’ottone in foglia la pennellessa è in pelo di cinghiale in quanto la foglia più spessa e pesante necessita di un pelo più “forte”.(foto).

Pennelli: in setola di martora per la stesura del gesso nella doratura/argentatura “a guazzo”.

Raffetti: servono per raschiare il gesso per riportare a disegno il pezzo. La famiglia  dei raffetti  è molto vasta e si dividono in:

A cucchiaino: per fondi arrotondati.
Piani: per superfici piane.
Piccoli: per incisioni e disegni.
Sgusci: per superfici intagliati con fondi curvi e tondi. (foto)

Pinze di legno: per raccogliere la foglia di “ottonella” cioè di ottone.

Spatola: di ferro per lavorare il gesso/scagliola per ricostruire/ricomporre i pezzi mancanti.

Stampi: per riprodurre parti mancanti di oggetti da restaurare.(foto).

Veline, carte carbone: Per riportare il disegno sul fondo da incidere poi col raffetto. Le veline dei libretti per l’oro vengono usate per la brunitura “opaca” del  pezzo.



Agate


Coltello


Pennellessa


Raffetti


Stampo
GLI STRUMENTI